Già allo sguardogià allo sguardo mi apparve la terratra gli albori di un sole nascenteNel vederlanel vederla il mio cuore si serranel mio petto mi balza fremente.Tra le nebbie lontane lontanegià discorgo del porto i fanalinon più lungi dal bel suolo toscanoche fu patria di tanti immortali.Perché maiperché mai da te sto lontanofui esiliato, qual colpa commisi ?Perché maiperché mai sì potente la manomi strappò dai più dolci sorrisi ?Tra il lavoro e l’amore sognavodi vederlo il mio popol redento,e nel mio petto l’amore albergavo,non dell’odio il terribil tormento.Dell’amoredell’amore la colpa espiaie dall’isola infame ritornoma la fedema la fede che ho sempre nel cuorela riservo in un triste soggiorno.Fra un istante avrò il piede posatonella terra ove nacqui ed amaie ove il duolo e la gioia provaidove tante memorie lasciai.Potrò alfinepotrò alfine ristringere al senola mia sposa e i miei figli adoratima l’amplessoma l’amplesso più puro e serenogioirò tra questi esseri amati.Ma per sempre la fede e il cuoreserberò per chi soffre e chi gemema l’ideale di pace e d’amoresarà sempre la sola mia speme.
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Già allo sguardo
Vita, Carlo
dimanche 26 mars 2023, par
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Noto anche comme “Il Ritorno di un esiliato” o “Il Ritorno dell’esiliato”. Testo di Carlo Vita (1896). Musica di Ugo Titta.
<:paru_aussi :> : Settimelli, Leoncarlo (ed.) ; Falavolti, Laura (ed.). — Canti anarchici : [da «Addio Lugano» alla «Ballata del Pinelli»]. — Terza edizione. — Roma [Italia] : Savelli, 1975 (p. 65).
Barikád kollektíva. — Olasz Anarchista Dalok = Canzoniere internazionale, Gli anarchici : 1864-1969. — Budapest [Magyarország] : Barikád-füzetek, 1999 (p. 4)
<biblio|titre=36|pages=117|mus=mus|date=2009>
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