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Il

Maschio di Volterra

anonyme

mercredi 29 mars 2023, par claude

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Noto anche como “Il Mastio di Volterra”. Testo di anonimo (1900).
Ah me ne stavo mesto a lavorare
rinchiuso dentro il maschio di Volterra
un secondin mi venne a salutare
con lieto volto la mano mi serra.
 
E mi dice : allegro, grazia faranno a te
tutti i giornali parlano combattono per te.
 
La grazia accetterò se mi daranno
coi miei diritti di buon cittadino
sono innocente et l’è già ventun’anno
non vo’ morir col marchio d’assassino.
 
Sette innocenti ci vollen condannar
ma i nostri patimenti chi li compenserà.
 
Non ebbi un’amicizia di un Labori
e il mio processo non li vide Zola
dovrò subire sì pene offese e rancori
e dalla rabbia mordo coperte e lenzuola.
 
Nel ripensar quanto dovrò soffrir
a tormentar mi sento l’anima lo stesso di morir.
 
In queste quattro mura sì malidette
la meglio gioventù io l’ho qui passata
si portano l’offese a noi dirette
nel pronunciarci la galera a vita.
 
Mondo crudele che hai dato luce a me
son vittima di agenti di rinnegata fé’.
 
Vola pensiero mio sera e mattina
là nei dintorni di Borgo la Croce
via dei Pilastri e via Ghibellina
qua in borgo Allegri e piazza Santa Croce.
 
Mondo crudele che hai dato luce a me
son vittima di agenti di rinnegata fé’.
 
L’hanno riconosciuta la mia innocenza
or che lo vedi il mio capello è grigio
viva l’adorno cavalier di scienza
che mi convertirono il bianco con il bigio.
 
Sette innocenti ci vollen condannar
ma i nostri patimenti chi li compenserà.
 
Di quell’infame Alessi io mi rammento
e di tutti gli altri falsi testimoni
sento nell’aria un gelid’e un lamento
che mi sembra pervaso dai demoni.
 
Stride il Maocci che rantolando va
e gli dico : sei dannato per la tua falsità.
 
E Addio compagni viva la libertà
e questo l’è il Batacchi vi saluta e se ne va.
Addio compagni, viva la libertà
un saluto dal Baticchi : vi saluta e se ne va.

altra versione

E me ne stavo mesto a lavorare,
rinchiuso là ni’ maschio di Volterra
e un secondin mi viene a salutare
e nella sua la mia destra mi serra.
 
E mi disse : " Allegro, grazia la fanno
a te, tutti i giornali parlano,
combattono per te ".
 
"La grazia l’accetterò se me la danno,
coi miei diritti di buon cittadino :
io son rinchiuso qui da ventun anno,
non vo’ mori’ co i’ marchio d’assassino.
 
Se gli innocenti li voglion qui serrar,
e i nostri patimenti
chi li compenserà ?
 
L’hanno riconosciuta la mia innocenza
or che lo vedi il mio capello è grigio
viva l’adorno cavalier di scienza
che ha convertito il bianco con il bigio.
 
Mondo crudele, che desti luce a me,
fui vittima di agenti di rinnegata fe’.
E addio compagni, viva la libertà
e se ne va il Batacchi, ma non vi scorderà.

<:paru_aussi :> : Settimelli, Leoncarlo (ed.) ; Falavolti, Laura (ed.). — Canti anarchici : [da «Addio Lugano» alla «Ballata del Pinelli»]. — Terza edizione. — Roma [Italia] : Savelli, 1975 (p. 107).

<:paru_aussi :> Bulletin du CIRA, nº 52 (mars 1996) ; Un Siècle de chansons = A Century of songs = Un Siglo de canciones. — Lausanne : CIRA (Centre international de recherches sur l’anarchisme), 1996 (p. 16).

Barikád kollektíva. — Olasz Anarchista Dalok = Canzoniere internazionale, Gli anarchici : 1864-1969. — Budapest [Magyarország] : Barikád-füzetek, 1999 (p. 15).

<biblio|titre=36|pages=146-148|mus=mus|date=2009>

<:paru_aussi :> Chantons la bouche pleine ! : recueil de chansons sociales et révolutionnaires ; Courant alternatif, hors-série nº 18. — Reims : Organisation communiste libertaire, 2012.


<disco|titre=1303|date=ca1990>

<disco|titre=1830|date=ca2002>

<disco|titre=1304|date=2007>